Comunicare con gli eventi aggregativi

Redazione27/10/2014

Gli eventi sono concordemente valutati come uno degli strumenti strategici di marketing e comunicazione a disposizione delle aziende, di qualunque dimensione. Dal lancio di un prodotto alla conferenza stampa, le aziende creano eventi per “comunicare” con i loro pubblici d’interesse, siano essi clienti reali o potenziali, fornitori, collaboratori, stakeholders, reti distributive e via elencando. Il nuovo libro di Pier Giorgio Cozzi è un manuale sugli eventi che offre ai project manager e agli event planner aziendali un compendio pratico sugli eventi aggregativi in chiave prevalentemente di marketing e communication mix: l’evento è esso stesso modello di comunicazione, un “sistema di comunicazione” che si realizza mediante la partecipazione attiva e collettiva di tutti gli attori.

Un fenomeno che in Italia ha una valenza economica non trascurabile; secondo l’autorevole fonte dell’Università di Bologna, il conto economico del settore congressuale è un’industria che dà lavoro a oltre 287.000 persone, di cui 190.000 dipendenti a tempo pieno e più di 97.000 professionisti autonomi. Un comparto che ha aumentato di 97 milioni di euro la produzione delle aziende agricole, di 3,65 miliardi quella delle aziende industriali, di 6,9 miliardi quella degli alberghi e di 4,9 miliardi quella dei ristoranti. In una parola, il PIL congressuale ammonta a 15 miliardi e 88 milioni di euro. La perdurante crisi economica ha avuto conseguenze anche per il settore degli eventi aggregativi: nel 2013 il 25% delle aziende intervistate non ha realizzato eventi, e il 41,5% ha investito meno del 20% del budget di comunicazione. Per quanto riguarda la tipologia degli eventi, la ricerca ha evidenziato la crescita degli eventi low budget (49%), degli eventi interni aziendali (46%), dell’utilizzo del web prima, durante e dopo gli eventi. Gli “eventi aggregativi” hanno dunque fatto il loro tempo? Secondo Cozzi, no. Anzi, avranno ancora un ruolo importante nell’economia delle aziende e del comparto turistico anche per i prossimi anni; il dialogo fra tutti gli “attori” dell’azienda, meglio se attraverso le nuove tecnologie e i social media, ovvero la “comunicazione interna”, è certamente un driver di crescita per le imprese. Il manuale si propone di fornire alle funzioni aziendali incaricate di programmare e gestire eventi aggregativi un compendio delle azioni pratiche per realizzarli.

Gli otto capitoli del libro prendono in esame la morfologia degli eventi aggregativi, l’economia gestionale e la legislazione che li riguardano, la domanda e l’offerta, la pianificazione, le location e i convention bureau, gli ECM e gli eventi via Web, il gadgetting, la tecnica per realizzarli con efficienza ed efficacia, le azioni previste per le fasi finali del progetto. Abbiamo voluto in questo modo approntare una guida, frutto del- l’esperienza, per quelle risorse aziendali che si cimentano con gli eventi, con l’obiettivo di costituire guidelines per il loro lavoro; un manuale che si distingue dalla maggioranza delle ‘grammatiche’ sull’argomento per la “pratica” che ne costituisce la formula espositiva.

Comunicare con gli eventi – di Pier Giorgio Cozzi

Edizioni Franco Angeli (19 euro, ebook 16 euro)