A ogni età, da mobilità o da sede fissa, usando diversi device, si passa più tempo su internet che davanti alla televisione, che fu la prima e più completa forma di one-stop source, ovvero una sola fonte per informazione, spettacolo, approfondimento, intrattenimento di vario genere. Un grande mezzo con un limite oggi gravissimo, la mancanza d’interattività.
La fruizione passiva è definitivamente archiviata con l’affermazione di social media e social network, che hanno aperto all’audience persino la possibilità di diventare produttori di contenuti. Il web attrae pubblico e lo fa ritornare quotidianamente. Recenti ricerche indicano che gli owned media delle aziende (sito, blog, profilo sui social network ecc..) avranno sempre più diffusione e pubblico a scapito dei paid media (televisione, radio, stampa). Per multinazionali con una gamma articolata di prodotti food e non food, ma soprattutto per le insegne della distribuzione, che si sono sempre proposte come one-stop shop, si apre l’opportunità di diventare la nuova frontiera dell’ one-stop source attraverso il sito aziendale: fornitore onnicomprensivo e organico d’informazione (dall’attualità allo sport, dalla cronaca locale al meteo ecc.), di formazione e di approfondimento (per esempio corsi di lingue, o di cucina), di spettacolo e cultura (film, concerti, teatro), d’intrattenimento (reality e lifestyle legati a prodotti e servizi dell’azienda). In questo contesto, promozioni e loyalty rientrano nel palinsesto dell’offerta del sito e lo animano con una gamma vastissima di schemi che si possono integrare in programmi di qualità, utili, interessanti, divertenti. Si tratta di formule che attivano la partecipazione e la gratificano con l’inclusione nel mondo della marca, consolidando così la fedeltà cognitiva ed emotiva dei consumatori.
Per l’azienda, trasformare il proprio sito in one-stop source significa conquistare un’audience ampia che volentieri vi accede e vi passa del tempo per usufruire dell’articolazione di un’offerta selezionata in base a criteri che colgono nel segno le sue necessità e desideri.
Per i consumatori trovare una fonte unica e autorevole, che evita il tempo perso in zapping alla ricerca di fornitori diversi per informazione e intrattenimento, è un consistente vantaggio. Per i provider di contenuti è uno sbocco vitale. Sul web dell’azienda si potrà assistere a uno spettacolo teatrale, visitare virtualmente un museo, leggere gli ultimi lanci di un’agenzia di stampa, prenotare una crociera o una visita medica. In questo contesto anche il concetto di customer care si amplia, andando oltre il problem solving contingente, prendendosi cura totalmente del consumatore.
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