Alla scoperta di prodotti e trend destinati a caratterizzare una nuova fruizione della musica, dall’integrazione di brani e chiamate telefoniche al revival dei dischi 33 giri
Diceva Arthur Schopenhauer che la musica è la più alta tra le discipline artistiche, poiché non ha consistenza materiale e, di conseguenza, è in grado di condurre oltre l’apparenza ingannevole dei fenomeni. In un punto l’analisi condotta dal filosofo di Danzica un secolo e mezzo fa si è dimostrata profetica: sia la musica sia la sua fruizione si sono progressivamente affrancate dai loro supporti.
Nel corso degli ultimi decenni gli ormai giurassici giradischi a valigetta (comunque tornati di moda in seguito al recente ritorno in auge del vinile) sono stati mandati in pensione prima dai walkman a cassetta e poi da quelli funzionanti con compact disc. Fino a quando Steve Jobs non gli ha dato una spallata introducendo l’iPod, iTunes e il sistema delle playlist, destinati a rivoluzionare il modo di collezionare e ascoltare i brani musicali.
La dimostrazione più lampante della praticità di questo dispositivo portatile e dei suoi epigoni ci è fornita dalle strade delle nostre città, dove sempre più sono le persone munite di cuffie audio, indizio infallibile della presenza di apparecchi per la riproduzione della musica in mobilità. Da decenni all’avanguardia nel settore delle cuffie di consumo, Bose ha sviluppato, all’interno delle gamme SoundTrue e SoundSport, dei modelli in-ear (ovvero posizionabili nel condotto uditivo esterno) dotati di telecomando e microfono, integrabili con specifici tipi di iPhone, iPad e Samsung Galaxy. Essi consentono di commutare dall’ascolto di musica alle chiamate telefoniche, oltre ad agevolare le operazioni di regolazione del volume e cambio brano. Entrambe le gamme di cuffie impiegano tecnologie proprietarie per una resa acustica ricca di dettagli e montano inserti in silicone StayHear, la cui forma particolare consente di appoggiarli all’interno dell’orecchio senza bisogno di fastidiose pressioni, consentendo perfetta aderenza e garantendo ore e ore di ascolto indisturbato. Come suggerisce il nome, i modelli SoundSport sono particolarmente indicati per l’attività fisica, in virtù della loro maggiore resistenza a fattori quali l’umidità e l’acqua. Sul versante estetico queste cuffie sono rese ancora più accattivanti sia dalle diverse tonalità cromatiche in cui sono disponibili sia dalla custodia sportiva solida e leggera che le accompagna. In tema di bellezza non possiamo passare sotto silenzio le cuffie around-ear QuietComfort 25, realizzate nelle varianti nera e bianca, una più intrigante dell’altra. I loro padiglioni sono sostenuti da un bell’archetto rivestito nella parte inferiore di un materiale simile alla pelle scamosciata. Perfettamente girevoli, gli stessi padiglioni consentono la massima riduzione del rumore possibile, avvolgendo completamente entrambi gli orecchi.
Per l’ascolto della musica riprodotta da smartphone fuori dalla cuffia, nell’ambiente circostante, segnaliamo invece Megaphone, soluzione made in Italy al 100%, ideata da Enrico Bosa e Isabella Lovero per il brand en&is design, che da loro prende nome. L’aspetto inedito di questo amplificatore in ceramica dalla forma simile a quella di una cornucopia posata su un piedistallo in legno di noce risiede nella sua assoluta passività: in altri termini, Megaphone non fa uso di energia elettrica né tantomeno di circuiti integrati o materiali hi tech, ma fa affidamento esclusivamente sulle proprietà di esaltazione del suono tipiche di un materiale antico come la ceramica di Montelupo Fiorentino. Tale circostanza genera un forte contrasto tra l’amplificatore di en&is design e l’ipertecnologico iPhone; un contrasto che nondimeno si trasforma in armonia non appena lo smartphone viene appoggiato all’estremità superiore di Megaphone, acquisendo come per magia una dimensione del suono completamente nuova. Megaphone misura 45 cm di lunghezza per 34 di altezza, ma esiste una variante dalle dimensioni più contenute (23 x 12 cm) di nome Megaphonemini. Entrambi i modelli si declinano in diversi colori, sebbene la nostra preferenza vada al purismo della versione bianca. Ideali per conferire carattere agli ambienti di un appartamento, gli amplificatori di en&is design si prestano con il loro look vagamente bucolico anche a fornire la colonna sonora per gite fuori porta. Congeniali per un simile utilizzo sono le tre diverse soft cover per Megaphonemini sviluppate in collaborazione con il brand Pijama e anch’esse prodotte rigorosamente in Italia.
Stanno cambiando anche le modalità di fruizione della musica suonata dalle orchestre dei più blasonati teatri operistici e sale da concerto. La Metropolitan Opera di New York ha già da tempo messo a punto il programma MetOpera Hd Live, che prevede la trasmissione in tempo reale delle opere della sua stagione lirica in sale selezionate sparse per il globo. Non sono da meno i Berliner Philharmoniker: la loro Digital Concert Hall, accessibile mediante browser e applicazioni varie su computer, tablet, smartphone e televisori, offre ogni stagione a chi ne ha diritto una quarantina di trasmissioni live ad alta definizione audio e video, oltre all’accesso a centinaia di registrazioni d’archivio, documentari ecc.
S’intende invece premiare gli estimatori dei vecchi supporti in vinile, le cui file si stanno ingrossando in seguito al risvegliato interesse nei confronti della riproduzione analogica della musica? In tal caso non sarà difficile reperire edizioni di prestigio, come per esempio la recente e sontuosa raccolta “The Beatles in Mono”, immessa dall’etichetta Apple (Universal Music) e contenente le ristampe di 14 dischi del quartetto di Liverpool. In alternativa si può optare, con un pizzico d’ironia, per la grattugia Dj Grater offerta dalla statunitense Dci. Realizzata in acciaio inox, riproduce nelle sue fattezze l’aspetto di un giradischi e presenta due pratici fori per dosare gli spaghetti in porzioni adatte a una o due persone. Un utensile da cucina ideale per una cena accompagnata dal sound “pastoso” di un vecchio 33 giri.
Alberto Gerosa
Alberto Gerosa (Milano, 1974) è giornalista, slavista e soprattutto collezionista. Non solo di penne stilografiche e vecchi libri illustrati ma anche e soprattutto di esperienze. L’elenco di queste ultime è stato piacevolmente allungato dalle trasferte per conto di Promotion, da Barcellona ad Amsterdam passando per Disneyland alla scoperta degli arcani della fidelizzazione.