Finalmente ci siamo, è ufficiale: siamo entrati nell’anno di Expo. È l’anno della scommessa, di riforme e promesse, con un nuovo presidente della Repubblica, l’economia tra speranze e aspettative, personali e collettive, ma soprattutto con Expo 2015. Un anno attraversato dall’attesa di vedere Milano tornare grande, all’altezza della cucina che fa apprezzare il nostro paese in tutto il mondo proprio perché capace di ospitare tutto quanto deve “nutrire il Pianeta”.
Campagne web, pubblicità e tv, affissioni e vendita dei biglietti sono partite, cercando spazio per raccontare finalmente di che si tratta, per parlare di Expo, dei suoi contenuti. L’Esposizione Universale made in Italy sta venendo su, un pezzo dopo l’altro, ogni giorno un po’, e chi passa da Rho-Pero lo vede accadere sotto i suoi occhi.
Il 7 febbraio Renzi aprirà i lavori per la “Carta di Milano”, che di Expo vuole essere lascito ed eredità viva: un segnale chiaro che il lavoro sui contenuti inizia a prendere forma. Indicazione che la politica cerca di rendere possibile il “dopo” Expo. Ma “durante”, ora, per aziende, imprenditori, per chi commercia e produce cosa c’è? La pancia del paese gorgoglia, pezzi d’Italia si stanno accorgendo e attrezzando perché l’evento si traduca in opportunità effettiva, anche per chi a Milano non è così vicino. Ne sanno qualcosa le aziende, quelle che ci hanno creduto fin dal primo momento e quelle che stanno ancora cercando di orientarsi. Perché di tempo per muoversi ancora ce n’è, per usare la straordinaria leva di comunicazione che è Expo 2015. Come ha già fatto Sisa Centro Nord con il progetto “L’Italia che fa Scuola” (di cui Promotion ha raccontato), puntando proprio sui contenuti di Expo in un’ottica di social responsibility indirizzata ai più giovani. E come si potrà vedere attraverso questo spazio: una finestra, per guardare quello che accade dentro il Temporary Store Italia. Per raccogliere elementi utili a capire come questa megaoperazione di marketing mondiale può diventare conveniente, per far crescere il business, fidelizzare i clienti e trovarne di nuovi, vendere di più, fare impresa.
Perché tra le tante leggende che Expo 2015 non è, una realtà invece sta indubitabilmente prendendo corpo: la capacità di essere temporary store delle tante eccellenze che l’Italia, sotto sotto, sa bene di possedere. Tangibili e intangibili. Ora fuori da questa finestra lo sguardo corre sui campi da sci, dove sta per andare on air la prima promotion ideata da Trentino Marketing insieme a Expo 2015: usare la neve di questi mesi invernali per attirare i turisti nella prossima stagione estiva. In una parola, destagionalizzare, attraverso il ticketing di Expo 2015 combinato con i pacchetti sciistici. Si tratta di 600 e oltre impianti, che nella stagione invernale 2013-2014 hanno staccato 1,5 milioni di skipass. Accogliendo, da Madonna di Campiglio a San Martino di Castrozza, oltre 5 milioni di turisti all’anno, da 60 paesi.
A dimostrare che in questi ultimi mesi prima dell’inaugurazione dell’evento spazi di manovra ce ne sono ancora, specialmente per chi sa come lavorare sui contenuti. Rendere poi permanente il temporary, be’ questa è un’altra capacità tutta italiana…