Come mi sta? Gli acquirenti lo chiedono agli amici quando si provano un capo d’abbigliamento, sempre più spesso utilizzando i device mobili. E’ semplice: basta scattare una foto e mandarla a chi ci può dare un consiglio in tal senso. L’argomento è stato affrontato da un sondaggio condotto da Eumetra su commissione di Neinver, società immobiliare internazionale presente in Italia con due centri outlet: Castel Guelfo e Vicolungo The Style Outlets, rispettivamente in provincia di Bologna e Novara. La ricerca, condotta su un doppio campione di 400 donne e 200 uomini italiani dell’età compresa tra i 18 e i 50 anni, mostra che i selfie effettuati durante il processo d’acquisto sono considerati un utile strumento di shopping, e il ricorso a questa pratica è sempre più frequente, tanto da venire percepita ormai come una consuetudine. Più della metà degli intervistati dichiara di essersi fatto almeno una volta un selfie con indosso il capo che stava provando e più del 70% degli intervistati afferma che il selfie è un “utile” strumento di shopping. A sorpresa, i più fedeli al selfie sono gli uomini: il 59% di loro dichiara di aver fatto almeno una volta un autoscatto durante i propri acquisti; in particolare questa affermazione viene confermata dal 72% degli uomini del Sud. Il selfie ha per il mondo maschile due funzioni principali: ottenere un rapido parere da un amico, familiare o conoscente circa l’acquisto (31%), oppure è un’occasione di divertimento, durante la quale ci si fotografa con indosso abiti improbabili (20%). Giocoso, mirato all’acquisto rapido e “come viene, viene”, questo è il selfie maschile. Solo una minoranza degli uomini infatti, il 29%, ritiene che il selfie debba essere per forza ben fatto, mentre una quota maggiore non presta particolare attenzione al risultato finale e non teme eventuali brutte figure davanti a persone sconosciute; tanto è vero che anche il selfie scattato fuori dal camerino non desta particolari preoccupazioni “perché tanto è normale”.
Le donne, sebbene utilizzino i selfie durante il loro shopping (56%), sembrano essere più timide rispetto agli uomini, infatti è maggiore la quota di chi dichiara di realizzare i propri autoscatti principalmente all’interno dei camerini, perché “si vergognano”. Il selfie femminile è inoltre più funzionale: ha infatti come scopo principale l’acquisto immediato, grazie al rapido feedback di una persona cara (41%), oppure l’acquisto ragionato (18%). In quest’ultimo caso il selfie diventa un prezioso e utile strumento di riflessione – per avere memoria di come mi sta un capo/accessorio e riflettere sull’acquisto con più calma.
La pratica del ‘selfie in camerino’ fa emergere anche quanto gli italiani si fotografino per il gusto di mettersi in mostra. Tra gli assidui utilizzatori del selfie emerge infatti uno spiccato tratto di vanità: rispettivamente il 18% degli uomini e il 20% delle donne.
Ma qual è il luogo perfetto per il selfie in camerino? Il 48% delle donne e il 57% degli uomini decretano l’outlet come luogo ideale. Le ragioni di questa scelta risiedono nelle qualità dell’outlet stesso. Infatti, fare shopping all’outlet permette di avere il tempo per attendere il parere della persona interpellata (40% delle donne, 47% degli uomini); consente di confrontare più selfie, riflettendo quindi sugli acquisti che si intendono fare e tornare successivamente nel negozio (33% delle donne, 27% degli uomini); inoltre, soprattutto per gli uomini, l’outlet permette di fare shopping con la calma necessaria (42% degli uomini).
In effetti, shopping in solitaria, idee confuse e il tempo di attendere il parere del “consigliere” interpellato sono le condizioni perfette per il selfie da shopping. E’ quello che afferma circa il 40% degli intervistati nel descrivere le situazioni in cui più spesso si fanno autoscatti durante gli acquisti.
Tra i principali strumenti di condivisione del selfie primeggia l’utilizzo di Whatsapp, con il 65% di risposte femminili e il 59% di risposte maschili. Segue il post su Facebook (19% delle donne, 27% degli uomini) e infine quello su Instagram (4% delle donne; 5% degli uomini).