Un tour fra le normative sulle manifestazioni a premio nei vari paesi e continenti è davvero interessante e potrebbe rivelarsi persino rappresentativo degli usi e costumi di ogni nazione. Come già spiegato in precedenza, non esiste una normativa comune ai vari paesi per ciò che riguarda l’organizzazione di concorsi e operazioni a premio ed è sorprendente come siano profonde le diversità fra un paese e un altro. Abbiamo già accennato al fatto che non è vero che l’Italia sia la nazione in cui è più difficile fare concorsi, ma ora, questa convinzione, la possiamo proprio sfatare.
Viaggiando fra le normative dei paesi latinoamericani è infatti possibile constatare che le promozioni concorsuali sono oggetto di estrema attenzione da parte dei legislatori, che hanno varato regole particolarmente severe ed esaustive a protezione dei consumatori. Eppure, l’idea dominante nell’immaginario collettivo europeo è che in questi paesi “si possa fare tutto”, che “non ci siano restrizioni”. Non dimenticherò mai, a tal proposito, quella volta in cui un cliente mi contattò per realizzare un concorso in 5 paesi, fra i quali c’era il Messico, e mi disse che per quest’ultimo paese non dovevo preoccuparmi, perché “tanto in Messico non c’è nulla da fare!” (se fossi su WhatsApp, ora qui metterei l’urlo di Munch!). Questo cliente, forte della convinzione popolare, non immaginava che proprio in Messico occorresse invece presentare (con consegna fisica a mano!) una documentazione che richiede almeno un mese di lavoro, versare diritti di registrazione in proporzione all’ammontare del montepremi, garantire il montepremi con beni immobili, garanzie reali o assicurazioni e infine pagare le tasse sui premi, che sono a carico del promotore.
E non è così solo in Messico: in tutti i paesi latinoamericani (fatte salve poche eccezioni) i concorsi di sorte sono soggetti ad adempimenti complessi e delicati e al rilascio di autorizzazioni da parte delle autorità locali. Leggi particolarmente tutelanti e complesse, in ambito di manifestazioni a premio, sono anche quelle di molti degli stati dell’area balcanica e dell’Estremo Oriente. Scopriamo, dunque, con il nostro tour, che proprio i paesi più “famosi” per comportamenti fraudolenti sono quelli in cui la legge ha sentito maggiormente il bisogno d’intervenire al fine di garantire la tutela della fede pubblica in ambito concorsuale. Il fatto che la normativa italiana sia anch’essa così articolata sui concorsi a premio andrà letto in quest’ottica? Certo è che paletti, limiti e controlli imposti dalle normative rendono sicuramente difficile la vita di chi, la legge, l’applica e la rispetta. Coloro che, invece, sono in mala fede trovano comunque il modo di per- seguire il proprio interesse e di aggirare le regole, anche se leggi ben fatte possono rendere loro la vita più dura e opportune sanzioni fare da deterrente.