Parlando di rivoluzione digitale, il below the line non è stato certamente immune alla ventata d’innovazione tecnologica. Anzi è l’ambito di attività di marketing dove si possono cogliere le opportunità più importanti grazie al digital marketing. Sia sul fronte consumer sia su quello del b2b, infatti, il mix di hardware, software e content offre un portfolio molto ampio di strumenti e strategie di comunicazione e promozione. Si pensi, per esempio, alle piattaforme e ai circuiti di digital signage che dopo anni di stenti offrono oggi lo spettacolo dei mega wall con display ultrafine pitch led solution e risoluzione 5 k (interattivi e non). Certamente, oggi “content is the king”, e display e device mobile sono il suo regno. E la parola d’ordine è touch: web responsive, app, documenti multimediali interattivi (digital publishing), gamification, ux design per small screen, web- site and app e ovviamente installazioni digitali. In questo scenario il connubio creatività + ricerca (nella continua sfida della compatibilità di ambienti, tecnologia, trasversalità device) diventa vincente proprio nel below the line. Presentazioni aziendali, materiali informativi per la sales force, trade folder: il catalogo prodotti o la brochure aziendale si animano diventando multimediali (grazie all’integrazione di video, audio, contenuti in realtà aumentata, animazioni di prodotti o di produzione in 3D animation, gallery). Anche le applicazioni di virtual reality, molto apprezzate nell’ultimo anno per l’elevato livello di experience che offrono (soprattutto in eventi e fiere, dove la spettacolarizzazione è importante), in realtà diventano estensioni di contenuto del catalogo digitale (quando pertinente). La realtà aumentata e l’animazione 3D diventano possibilità di sviluppo e di engagement fondamentali per tutti i settori in cui è difficoltoso per gli agenti di vendita portare con sé il prodotto: ruotare a 360° una cisterna o visualizzarne l’interno o addirittura le dinamiche di riempimento e svuotamento dei flussi in 3D non ha pari a livello di chiarezza ed efficacia. Oppure si pensi al contributo informativo che si può ottenere nella formazione professionale o nella manualistica (automotive, elettronica, assistenza, impiantistica, trasporti ecc.).
Ma non è solo questo: il catalogo si evolve legandosi ai gestionali aziendali, permettendo così la verifica in real time di giacenze, disponibilità e anche ordine diretto (ovviamente parliamo di app native). Poche aziende sono passate ancora oggi al catalogo digitale multimediale o comunque a contenuti che nascono per la fruizione touch da mobile. C’è ancora diffidenza e falsi miti (“la rete non usa le app”, “il tablet è un benefit”, “ho già il sito web” ecc.), ma chi supera la diffidenza non torna indietro (non conosco nessuno che sia tornato dallo smartphone al telefono cellulare tradizionale). E, comunque, non si può pensare di usare in ambito business i tablet per visualizzare documenti power point salvati in pdf. Questo è il punto su cui riflettere.