L’ultima cena
Il direttore del Polo museale lombardo, che comprende il leonardesco Cenacolo presso la basilica Santa Maria delle Grazie a Milano, cerca uno sponsor per “L’Ultima Cena”, intervento che consentirebbe di visitare il Museo in orario straordinario (19-22) in occasione delle “Domeniche Gratuite” del 2017. Forse il direttore ha letto “Gesù come manager. Gli insegnamenti per il business di oggi” di Bob Briner (Mondadori). Pag.123: “Gesù, dimostrando la sua grande saggezza, investì molto del suo tempo prezioso a insegnare e pianificare per i tempi duri”. Incidentalmente, l’immagine di copertina del libro è proprio l’Ultima Cena. Visto mai?
Tutti contro Trump
Tre squadre della lega professionistica Usa di basket (altre ci stanno pensando) hanno cancellato le prenotazioni in alberghi del marchio di The Donald. Centinaia di residenti in palazzi di New York su cui campeggia il marchio Trump hanno chiesto la rimozione dalle facciate del nome del presidente eletto: richiesta accolta. Trump, peraltro, rimane. Da noi, avremmo assistito per giorni e in varie città a cortei di studenti e lavoratori, scioperi dei servizi pubblici, scontri con le forze dell’ordine, vetrine sfondate, incendi di auto, saccheggi di bancomat, muri imbrattati… Che incivili, questi americani!
Congiuntivo addio?
“Io speriamo che me la cavo” e “credevo che stava”? Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, nel suo nuovo libro “Lezione d’italiano. Grammatica, storia, buon uso” (Mondadori): il congiuntivo soppiantato dall’indicativo “non è un dramma”. Alessandro D’Avenia, scrittore, insegnante e sceneggiatore: “Certo, il congiuntivo non è necessario per vivere, ma grazie a lui si vive meglio: la vita si riempie di sfumature e possibilità. E io di vita ho solo questa”. Anch’io.