A seguito di una recente apertura interpretativa, sembrerebbe che le aziende estere con sede legale nella Ue potranno finalmente indire concorsi online rivolti a più paesi, anche con montepremi condiviso, includendo l’Italia senza necessità di localizzare il concorso mediante gli adempimenti previsti dal dpr 430/01 e, tantomeno, dovendo prevedere – come era accaduto finora – un premio dedicato agli italiani. D’altra parte, le aziende italiane potranno indire concorsi online nei quali sarà consentita la partecipazione anche dal resto del mondo, a patto che il server su cui confluiscono i dati di partecipazione sia allocato in Italia. Questi recenti chiarimenti, pur costituendo un’interessante opportunità per le imprese italiane ed estere, devono essere tuttavia compresi a fondo e applicati con cautela, per non incorrere in sanzioni né sul fronte italiano né su quello estero.
Quello che è fondamentale comprendere è che una cosa è “accettare” la partecipazione di utenti stranieri in un concorso indetto dall’Italia, un’altra è organizzare, con normativa italiana, concorsi rivolti ai cittadini di specifici paesi comunicandoli nei rispettivi territori: ogni nazione ha infatti normative proprie in materia di manifestazioni a premio e quando ci si rivolge con un’iniziativa premiale ai suoi cittadini, occorre rispettarne regole, limiti e norme locali.
È, quindi, sempre necessario verificare preliminarmente la fattibilità, i vincoli e gli adempimenti richiesti da tutti gli stati coinvolti in un’iniziativa, specialmente in caso di comunicazione mirata o sul territorio: ci sono paesi in cui, per esempio, sono vietati i concorsi legati all’acquisto, altri in cui non sono consentiti i concorsi di sorte, altri ancora in cui il concorso non può essere indetto senza previa autorizzazione ministeriale e quelli in cui la comunicazione deve rispettare regole precise e così via.
Non si possono sottovalutare, poi, gli aspetti fiscali: come già accennato in uno dei miei precedenti interventi, è proprio la rilevanza tributaria delle manifestazioni a premio quella che in misura maggiore ostacola la trasversalità territoriale delle promozioni multicountry, e su questo fronte nulla è cambiato neanche per la normativa italiana. Le aperture internazionali di cui siamo testimoni offrono il fianco a tanti quesiti. La tassazione diretta sui premi, che si basa sul presupposto reddituale per chi li per- cepisce, come dovrà essere gestita? Se il vincitore di un concorso italiano sarà, per esempio, un cittadino spagnolo, su chi ricadrà l’obbligo fiscale? Se, invece, in un concorso internazionale indetto per esempio da una società tedesca vincerà un cittadino italiano, le tasse relative a quel premio chi le verserà e dove? E con quale modalità?
Se su questo aspetto potrebbero avere un impatto anche le novità introdotte in materia di rappresentanza fiscale, non c’è dubbio che siano stati scossi pilastri portanti della disciplina delle manifestazioni a premio e molti punti avranno bisogno di essere affrontati e chiariti per consentire un corretto approccio nel rispetto di tutte le normative coinvolte.