SCENARI: Heavy eshopper fiduciosi nell’ecommerce ma attenti ai fastidi della navigazione
Secondo una ricerca presentata dal Politecnico di Milano, il 95% degli utenti dichiara di aver incontrato ostacoli alla navigazione, e l’83% rinuncia alla fruizione di un contenuto se la navigazione è “infastidita”. Queste e altre situazioni simili sottopongono l’azienda e il brand a un forte rischio reputazionale.
I “dark pattern”, cioè tutte quelle strategie adottate durante la progettazione di un’interfaccia di navigazione per indurre gli utenti ad attuare comportamenti inconsapevoli, possono forse portare a dei vantaggi tattici di breve durata, ma sottopongono l’azienda e il brand a un forte rischio reputazionale. Lo dice con chiarezza la prima ricerca condotta in Italia che affronta la convergenza strategica fra marketing multicanale e design; ricerca che è stata presentata lo scorso giugno presso il Politecnico di Milano durante l’evento “Experience Matters: Marketing + Design nuovi pattern per la convergenza digitale”, organizzato da Poli.design – Experience Design Academy, centro di ricerca e sviluppo per l’Ux Design; GreatPixel, agenzia innovativa che si occupa di design e conversion rate optimization e Personalive, società di consulenza strategica di marketing multicanale che si occupa di ricerche di mercato basate sull’approccio Dynamic Personas. Frutto dell’analisi su un campione di 1.000 utenti italiani, maggiori di 18 anni, rappresentativi di 12,5 milioni di italiani heavy user di ecommerce (coloro che acquistano online almeno una volta al mese negli ultimi 12 mesi), lo studio fotografa appunto lo status quo del percepito dei fenomeni interruttivi di navigazione online e dei dark pattern da parte del consumatore finale, indagando se, quanto e come essi siano riconosciuti e ritenuti invadenti e la reazione a esse. Segue>>> (anteprima versione cartacea riservata agli abbonati)