Per i pasti nelle scuole primarie possiamo stare tranquilli, la Ue ha assegnato all’Italia 30 milioni di euro per la distribuzione agli alunni, a titolo gratuito, di frutta e verdura nonché di prodotti lattiero-caseari. Per la scuola d’infanzia, frequentata da piccini fra i 3 e i 6 anni, tale elargizione non è prevista (nemmeno per le superiori). Eppure sarebbe il momento più adatto sia per orientare i gusti dei bambini verso scelte salutiste sia per formare la consapevolezza dei genitori sul valore degli alimenti.
Per la scuola d’infanzia, pubblica o privata che sia, potranno tornare utili le promozioni? Già in passato hanno permesso a molte scuole di dotarsi di fondamentali apparecchiature didattiche. Se consideriamo che su circa 43.000 edifici scolastici solo 31 su 100 hanno la mensa, ecco che le promozioni diventano indispensabili. Quindi via libera a un progetto promozionale che influenzi i comportamenti dei genitori e torni di vantaggio per la prima infanzia (ma anche dopo), che sia fattibile in assenza di una mensa. Frutta, verdura, latticini saranno una doppia ricompensa: per la salute e come premio. Perché non pensare a viaggi nei territori alla scoperta delle loro origini?
Luca Finetto
Oltre quindici anni di esperienza nel mercato promozionale, ha gestito con successo l’attività nel canale di brand come Armani, Fiorucci, Fossil, Moulinex, De’Longhi, Atala, Antinori, Breil. Oggi di Ops!, Usag, G3Ferrari, Black&Decker...