Secondo l’analisi di Ipsos il problema dei rifiuti plastici condiziona le scelte d’acquisto e il giudizio sulle aziende
L’angoscioso problema della plastica che inquina la terra è strettamente connesso alle modalità d’imballaggio delle merci. È quanto risulta da un’analisi presentata da Ipsos che ha elaborato i dati raccolti tra il 2018 e il 2019 nel corso di una ricerca internazionale, con focus su 25 paesi, tra cui l’Italia, integrati da specifici elementi che derivano da altre indagini.
Nel nostro paese la preoccupazione per l’ambiente è molto alta: l’80% degli italiani dichiara di avere il timore di essere alle soglie di un disastro ambientale. In particolare, il problema della plastica che inquina è considerato molto serio dal 50% dei rispondenti, mentre il 26% pensa che sia risolvibile e il 20% che sia legato al fatto che la plastica non viene adeguatamente riciclata.
La gestione dei rifiuti è l’imputata principale della situazione che si è venuta a creare e preoccupa il 30% della popolazione, ben consapevole di aver personalmente contribuito, nello specifico, alla creazione delle isole di plastica negli oceani (74%). Per questo, se da un lato i consumatori italiani sono disposti ad agire in prima persona, acquistando prodotti realizzati con materiali riciclati (53%), riutilizzando articoli monouso (48%) e smettendo di acquistare beni con imballaggi non riciclabili (41%), dall’altro si aspettano che le aziende facciano qualcosa (lo pensa il 52%), soprattutto in termini di packaging. Il tema non è di facile soluzione, perché se da un lato i consumatori si dicono preoccupati dell’impatto del pack sull’ambiente (87%, + 7 punti rispetto al 2016), dall’altro riconoscono il valore fondamentale dell’imballaggio, considerandolo soprattutto un modo per preservare la freschezza degli alimenti più a lungo (58%), facilitandone la conservazione in casa (38%) e proteggendoli dagli elementi esterni. Inoltre, gli italiani dichiarano di fare più fatica a rinunciare ad alcuni prodotti realizzati con materie plastiche, in particolare le bottigliette d’acqua (33%) e le pellicole trasparenti per alimenti (27%). Eppure il confezionamento del prodotto è un elemento centrale, anzi fondamentale, attraverso cui i consumatori valutano il grado di sostenibilità di un’azienda che, per essere definita rispettosa dell’ambiente, dovrebbe utilizzare imballaggi ecosostenibili (41%), ridurre al minimo gli scarti di produzione (39%), ridurre l’imballaggio dei prodotti (34%) ed essere molto efficiente, eliminando gli sprechi di materiale (33%).