Sarà l’effetto lockdown, che ha obbligato a tante ore passate in casa, fatto sta che ha preso piede la passione per il mixology, che si preannuncia in vertiginosa ascesa da quando case e terrazze sono state riaperte all’accoglienza di amici, nelle ore serali.
Mixology è una nuova forma di creatività, certo bisogna conoscere gli alcolici e altri ingredienti che vanno a costituire sapienti, azzardate, estrose quanto estemporanee miscele. Tutta un’altra storia dal fare i cocktail. Per cui dimenticate il “Martini shaken, not stirred” di James Bond, è la preistoria. C’è anche una componente che i classici barman, quelli in giacca bianca e papillon, oggi non tollererebbero: gli acrobatici show, poiché mixology e spettacolarizzazione della preparazione delle composizioni vanno di pari passo e ci vuole una sofisticata strumentazione professionale di design. Una tendenza euforica (con la raccomandazione di modico consumo) che la grande distribuzione potrebbe prendere in considerazione per i cataloghi a premi, ma che apre anche la possibilità di partnership con le aziende che producono Spirits, giacché sono soprattutto queste che fanno realizzare i set di strumenti per i bartender.
Luca Finetto
Oltre quindici anni di esperienza nel mercato promozionale, ha gestito con successo l’attività nel canale di brand come Armani, Fiorucci, Fossil, Moulinex, De’Longhi, Atala, Antinori, Breil. Oggi di Ops!, Usag, G3Ferrari, Black&Decker...