La maggior parte dei consumatori in tutto il mondo ritiene che i marchi e il commercio al dettaglio debbano fare di più per ridurre gli sprechi alimentari. Lo sostiene un sondaggio condotto a febbraio da SightX per conto dell’agenzia loyalty tcc global e del suo marchio proprietario Nutrifresh di prodotti per la preparazione, la conservazione e l’asporto del cibo.
L’indagine, che ha coinvolto 2.499 intervistati in Germania, Francia, Russia, Cina e Italia, evidenzia che i consumatori (87%) sono interessati ai negozi al dettaglio e ai marchi che forniscono idee e prodotti che li aiutino a utilizzare gli avanzi in modo efficace. Ciò non solo per la lotta contro lo spreco alimentare ma anche per il maggior rilevo assunto dei temi della salute (il 78% dichiara che dopo la pandemia è più consapevole dell’importanza della salute) e della preparazione casalinga di pasti (il 73% dice che durante il lockdown ha dedicato più tempo alla preparazione dei pasti, e il 68% pensa che continuerà a farlo anche al termine della pandemia).
Per il 90% inoltre i supermercati possono essere d’aiuto e stimolo ai clienti nel fare scelte più sostenibili, mentre l’89% afferma che allo stesso scopo possano contribuire i marchi. Molti intervistati (78%) preferiscono comprare prodotti ecologici quando fanno la spesa e tre quarti sono anche fiduciosi riguardo all’autenticità delle affermazioni dei supermercati che comunicano che stanno cercando di essere più rispettosi dell’ambiente.
La survey mette in evidenza alcune differenze regionali. I consumatori cinesi per esempio hanno più fiducia nelle aziende che cercano di apportare cambiamenti ecologici (il 91% crede alle affermazioni dei supermercati); i francesi invece sono i più scettici: un terzo non crede ai retailer che sostengono di aumentare le loro linee di prodotti ecologici. Inoltre, mentre in Cina il 63% pensa che marchi e rivenditori stiano facendo abbastanza per combattere lo spreco alimentare, negli altri paesi esaminati il 69% si dichiara insoddisfatto degli sforzi fatti per affrontare il problema.
“Questa ricerca – ha dichiarato Nicolas Garrelly, responsabile della sostenibilità presso tcc – dimostra che i consumatori di tutto il mondo sono interessati alla sostenibilità e desiderano intraprendere più azioni nella loro vita quotidiana per evitare lo spreco di cibo. I rivenditori di generi alimentari, in particolare, possono stimolare e coinvolgere i propri clienti anche attraverso iniziative di fidelizzazione che prevedano premi che li aiutino ad adottare comportamenti più rispettosi dell’ambiente e della loro salute”.