Nel business essere virtuosi paga. È il quadro che emerge dalla nuova indagine sul comportamento dei consumatori italiani, condotta da Open Text, specialista delle soluzioni e software di Enterprise Information Management. Ebbene, il 93% dei connazionali interpellati ha dichiarato di acquistare preferibilmente da aziende in grado di dimostrare di aver messo in atto strategie di approvvigionamento etico ossia attento ai temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.
Interessante notare che la pandemia ha svolto da catalizzatore per lo sviluppo di tale sensibilità, dal momento che prima del Covid-19 il dato corrispondeva all’82%. Di questo 93%, più della metà ovvero il 56% non intende acquistare nuovamente prodotti di brand accusati di collaborare con fornitori non etici, dimostrando così un’attenzione maggiore rispetto ai consumatori inglesi, tedeschi, francesi e inferiore solamente agli spagnoli, campioni di virtuosità con il 59%.
Il 90% degli italiani sarebbe disposto a pagare di più pur di disporre della sicurezza che il prodotto è stato lavorato od ottenuto in modo etico
Un aspetto molto importante emerso da questa ricerca è la consapevolezza da parte dei consumatori che la trasparenza nella supply chain è condizione imprescindibile per essere certi della virtuosità di un brand. Lo è a tal punto che il 90% degli italiani contattati da Open Text sarebbe disposto a pagare di più pur di disporre della sicurezza che il prodotto è stato lavorato od ottenuto in modo etico; di questi, il 41% addirittura non avrebbe obiezioni a spendere tra il 25% e il 50% in più.
Dall’indagine emerge inoltre che l’89% degli italiani sono pronti ad accettare tempi di consegna più lunghi e condizioni di minore comodità in cambio della garanzia di origine/produzione responsabile degli articoli.
Anche l’ecommerce può fare la sua parte nella messa a punto del circolo virtuoso tra ecosistema socio-ambientale e produzione: il 56% dei consumatori italiani si impegna infatti nei propri acquisti online a scegliere prodotti di provenienza locale per favorire le imprese del territorio e nel contempo ridurre l’impronta di carbonio.
Da ultimo, il 78% dei consumatori in Italia pensa che il Governo dovrebbe adottare una regolamentazione per responsabilizzare maggiormente le aziende in tema di approvvigionamento. L’89% auspica peraltro che i rivenditori online forniscano chiare indicazioni sull’origine responsabile dei prodotti da loro trattati.
“Il consumatore etico – riassume Antonio Matera, regional vice president sales Italy, Malta, Greece & Cyprus di Open Text -, ha un maggiore controllo sul suo potere d’acquisto. I brand non possono più dichiarare di agire in maniera responsabile se non hanno visibilità sulle loro operation o su quelle dei loro fornitori. Implementando un’unica piattaforma di integrazione, unificata e basata sul cloud, le organizzazioni possono digitalizzare il flusso di dati e di transazioni che coinvolgono tutti i soggetti della supply chain, per una completa trasparenza. In questo modo, dopo aver ottenuto la giusta visibilità sui fornitori, è possibile decidere di lavorare solo con chi può effettivamente dimostrare il proprio grado di conformità”.
Alberto Gerosa
Alberto Gerosa (Milano, 1974) è giornalista, slavista e soprattutto collezionista. Non solo di penne stilografiche e vecchi libri illustrati ma anche e soprattutto di esperienze. L’elenco di queste ultime è stato piacevolmente allungato dalle trasferte per conto di Promotion, da Barcellona ad Amsterdam passando per Disneyland alla scoperta degli arcani della fidelizzazione.