Qualche tempo fa, dovendo sostituire al volo la lavatrice che si era rotta, mi sono imbattuta in un punto di vendita specializzato in elettrodomestici che stava organizzando, proprio in quei giorni, un sottocosto. Ero contenta di avere l’opportunità di fare qualche affare ma mio figlio, che era con me, mi ha rimproverato di credere alla convenienza di certe offerte. Ma lui non sa che queste iniziative sono regolamentate severamente dalla normativa e soggette ad attenta sorveglianza per tutela dei consumatori.
Le vendite sottocosto sono soggette alle regole del dpr 218/2001, che determina come queste promozioni possano essere organizzate. Tale regolamento specifica che le promozioni sottocosto possono durare fino a un massimo di 10 giorni consecutivi, riguardare non oltre 50 prodotti differenti e non essere realizzate più di tre volte all’anno, con un obbligo di intervallo di almeno 20 giorni tra una campagna e l’altra. Inoltre, è necessario presentare una comunicazione specifica agli uffici competenti del comune in cui si trova il punto di vendita, almeno 10 giorni prima dell’inizio della promozione.
Ci si potrebbe domandare perché un negozio dovrebbe vendere prodotti a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto; tuttavia, dal punto di vista del marketing, questa strategia ha una sua logica: una campagna di marketing efficace basata sul sottocosto può, infatti, aiutare a realizzare diversi obiettivi come incrementare rapidamente le vendite, attrarre nuovi clienti e liberarsi delle scorte in eccesso. Le promozioni sottocosto attraggono i consumatori con prezzi straordinari spingendoli ad acquistare maggiori quantità o più prodotti attraverso le referenze scontate che hanno fondamentalmente una funzione di “prodotto civetta”. Inoltre, le offerte a prezzi vantaggiosi rappresentano un richiamo potente per attirare nuovi clienti che, se soddisfatti del servizio e dell’affare ottenuto, potrebbero essere motivati a tornare e diventare clienti fedeli.
Altri vantaggi possono essere senz’altro ravvisati nel potenziale incremento di visibilità ampliato anche dal passaparola sui social e la possibilità di aiutare a gestire efficacemente l’inventario, riducendo il costo di mantenimento delle scorte e minimizzando le perdite su prodotti che potrebbero diventare obsoleti o passare di moda. Se tanti sono i vantaggi, dall’altra parte è tuttavia importante non trascurare i rischi legati alle campagne sottocosto quali l’erosione potenziale del valore del marchio e il rischio che i consumatori possano posticipare gli acquisti in attesa di queste offerte, con conseguente riduzione delle vendite a prezzo pieno. Ma anche dal punto di vista del contesto è importante evitare che queste formule promozionali possano essere poste in essere con scopi illeciti di concorrenza sleale o di lesione della tutela dei consumatori ed è proprio su questo che vengono in soccorso la puntuale regolamentazione prevista dalla normativa, i controlli che ne scaturiscono e le rigide indicazioni sugli obblighi previsti per la comunicazione al pubblico.