La crescita di un’azienda non può più essere considerata esclusivamente come aumento costante dei ricavi: è essenziale investire sul benessere delle persone che ci lavorano. E il benessere non deve essere pensato come le classiche promozioni, distribuendo buoni spesa o gift card, bensì deve essere focalizzato su un reale progetto di welfare aziendale, perché è solo in questa maniera che si può migliorare la vita dei dipendenti consolidando al tempo stesso un clima lavorativo positivo. L’implementazione del welfare deve essere una priorità per il management di un’azienda, al pari di un traguardo commerciale. I piani di welfare aziendale, se fatti bene, alimentano realmente un percorso di miglioramento del work- life balance: sono strumenti essenziali per la conciliazione tra lavoro e famiglia; supportano i dipendenti nell’affrontare con maggior sollievo i numerosi scogli che la vita presenta (i quali spesso influenzano il rendimento sul posto di lavoro).
Concretamente, si tratta di supporti che le aziende possono offrire sia di natura economica, come aiuti per la spesa di tutti i giorni, rimborsi per i costi sostenuti per le rette scolastiche o per i trasporti, sia per il benessere fisico e mentale sul lungo periodo, come assicurazioni sanitarie integrate, organizzazione di periodi di pausa con vacanze e intrattenimento affinché risultino essere sia un momento di svago, ma anche rigenerante e salutare, passando all’assistenza allo studio e più in generale a qualsiasi altro servizio che l’azienda può erogare per il benessere del dipendente e della sua famiglia, sotto forma di benefit. Un’impresa deve essere trainante non solo sul piano economico e produttivo, ma anche sotto il profilo sociale.
È proprio in quest’ambiente che di norma una persona trascorre un terzo della sua giornata; è con i suoi manager e colleghi che un dipendente si confronta per buona parte della sua vita lavorativa. Creare la giusta cultura sociale dell’impresa permette a essa stessa di progredire. Secondo recenti studi che hanno interessato un gruppo di aziende italiane, il 18% del totale ha confermato che il welfare aziendale è un fattore strategico per la sostenibilità dell’impresa mentre il 22% ha manifestato buona consapevolezza del proprio ruolo sociale, ma non ha ancora sviluppato gli strumenti necessari per metterlo in pratica. Il totale di entrambi i gruppi, 40%, conferma quindi che il welfare aziendale è uno strumento ormai imprescindibile.
Per tale motivo, l’attenzione dell’azienda nei confronti delle persone che vi lavorano deve trasformarsi in un concreto incentivo che va oltre il mero – seppur fondamentale – aspetto salariale. Aspetto che contribuisce anche a stabilizzare il personale riducendo il rischio di fuga di talenti. Il welfare aziendale, se implementato con lungimiranza, diventa un elemento fondamentale nella costruzione di una cultura aziendale inclusiva e orientata al successo a lungo termine, dimostrando che il benessere delle persone è una priorità strategica che non deve passare per semplici “contentini”. Ed è con la costruzione di questo clima che nascono le idee migliori per il business.