Nella comunicazione etica la trasparenza premia più della perfezione apparente di informazioni parziali o non veritiere. Lo dicono gli italiani intervistati per la survey “Green or dark”, realizzata da Connexia per il brand di marketing e comunicazione Retex.
Realizzata con metodologia cawi su un campione di 1.043 tra uomini e donne di età compresa tra i 16 e i 78 anni, la ricerca è stata presentata in occasione della Milano Green Week. Per il 58% degli intervistati la comunicazione esg è considerata un impegno molto importante. Osservando i risultati per fasce d’età, si nota che le percentuali salgono per le generazioni più giovani e più anziane: il 67% degli intervistati della Gen Z e il 60% dei boomer.
Diversi naturalmente i canali preferiti. Per gli intervistati è centrale il digitale, ma anche prodotto e confezione sono considerati strumenti fondamentali per le aziende e decisivi per guidare le scelte dei consumatori. La Gen Z consiera indispensabili social network e sito web aziendale, mentre i boom considerano determinanti le etichette.
Al greenwashing e a greenhushing gli intervistati hanno dichiarato di preferire la trasparenza (con una percentuale che raggiunge il 94%).
“La nostra esperienza – commenta Zornitza Kratchmarova, esg lead di Retex – suffragata dai risultati della survey, conferma i requisiti imprescindibili della comunicazione esg per gli italiani: trasparenza, semplicità e chiarezza, impegno in prima persona dei rappresentanti aziendali. L’indagine è lo specchio di una sempre maggior consapevolezza cross-generazionale e delle aspettative che i consumatori nutrono nei confronti della comunicazione aziendale in ambito esg. Indicazioni che incoraggiano i brand a investire in sostenibilità con l’obiettivo di essere un esempio virtuoso per le comunità in cui sono inseriti e operano”.