Nel mondo della pubblicità digitale, i cambiamenti sono all’ordine del giorno e la capacità di adattarsi diventa essenziale per restare competitivi, ciononostante le vicende alterne della “cookies deprecation” hanno messo a dura prova la reattività del settore. La decisione di Google di abbandonare i cookies di terze parti sul suo browser Chrome è stata uno dei fattori di discontinuità più significativi nel panorama della pubblicità digitale. Infatti avrebbe rappresentato un punto di svolta cruciale per l’intero settore, poiché Chrome detiene la maggioranza del mercato dei browser, influenzando direttamente il modo in cui i dati degli utenti vengono raccolti e utilizzati per le campagne pubblicitarie.
La deprecazione dei cookies era stata una risposta alle crescenti preoccupazioni sulla privacy e un tentativo di conformarsi alle regolamentazioni globali, come il gdpr e il ccpa. In passato, i cookies di terze parti hanno permesso agli inserzionisti di tracciare i movimenti degli utenti su diversi siti web, creando profili dettagliati che alimentavano campagne pubblicitarie mirate. Tuttavia, con l’eliminazione di questi cookies, l’industria si sarebbe trovata di fronte alla necessità di ripensare completamente il modo in cui vengono raccolti e utilizzati i dati. La decisione era stata annunciata nel 2021 e poi nel corso degli anni la data di adozione è stata via via rimandata, mentre gli altri browser si sono adeguati e la stessa Google ha introdotto il progetto Privacy Sandbox, una serie di soluzioni tecniche progettate per ridurre il tracciamento invasivo, proteggere la privacy degli utenti e allo stesso tempo consentire agli inserzionisti di continuare a offrire pubblicità rilevanti.
Questo continuo posticipo di decisioni definitive è stato un po’ come “l’orizzonte che si allontana”: un obiettivo che sembra sempre a portata di mano, ma che in realtà continua a sfuggire. E poi è successo che Google, spinto dalle preoccupazioni sollevate da diverse parti interessate, inclusi regolatori, sviluppatori e aziende del settore pubblicitario, ha recentemente annunciato un cambio significativo nella sua strategia riguardo alla gestione dei cookie di terze parti.
Contrariamente al piano originale che prevedeva la completa eliminazione di questi cookie su Chrome entro la seconda metà del 2024, ora Google sta prendendo in considerazione un nuovo approccio. Invece di deprecare completamente i cookies, la società introdurrà una nuova esperienza in Chrome che consentirà agli utenti di scegliere se e come i cookies di terze parti possano essere utilizzati durante la navigazione.
Non sappiamo ancora molto su questa nuova esperienza, ma di certo comporterà un adeguamento di tutti i siti per allinearsi a questo nuovo strumento di tutela della privacy. Nel frattempo l’impatto di questi annunci e smentite si è fatta sentire su scala globale, poiché altre grandi aziende tecnologiche, come Apple, hanno già adottato misure per limitare il tracciamento degli utenti sui loro dispositivi. Quindi questa marcia indietro appare comprensibile, ma anche controversa, anche perché Google annuncia che continuerà a investire nel progetto di Privacy Sandbox. Concludo con una considerazione del tutto personale, non credo che questo sia l’ultimo episodio della serie.