Assoprom è nata nel 1988. In 36 anni sei la prima donna al vertice di Assoprom, come si caratterizzerà la tua leadership?
Sono estremamente orgogliosa della fiducia che i soci hanno riposto in me. Un bel segnale la scelta di una donna in un momento che finalmente vede tingersi di rosa la leadership di diverse aziende e oggi anche di Assoprom. Ho assunto questo ruolo con senso di responsabilità verso gli associati e i sostenitori ma anche con l’intento di dare un nuovo slancio all’associazione che rappresentare i produttori e i distributori più qualificati di articoli pubblicitari e promozionali: un comparto con un giro d’affari globale di più di 5 miliardi di euro.
La competenza, la determinazione e la caparbietà certo non ti mancano. Ma quali sono le questioni più urgenti da affrontare e quali i progetti di lungo termine di Assoprom?
Ho assunto la carica di presidente con una serie di progetti volti a un rafforzamento del senso di appartenenza dei soci, ma destinati anche ad attrarre nuovi soci e riportare in associazione quelle imprese che per vari motivi si sono allontanate. Insieme a tutto il consiglio ci adopereremo con impegno in tal senso. Certamente la questione più urgente sul tavolo è la conferma delle tappe del prossimo PromoRoadShow 2025.
Tra i progetti che hanno già visto la luce, a poco più di un mese dalla tua elezione, c’è l’iscrizione di Assoprom al Registro dei Rappresentanti d’Interessi di Montecitorio.
Ho fortemente voluto questo riconoscimento a livello istituzionale convinta che questa iscrizione rappresenti un passo fondamentale per rafforzare la nostra attività e garantire che le istanze del nostro settore siano sempre ascoltate nelle sedi istituzionali competenti. Dalla mia elezione, ogni mese i nostri soci ricevono una mail con gli aggiornamenti su quanto stiamo portando avanti e ho espressamente richiesto di segnalarmi le tematiche e le priorità di maggiore interesse sulle quali si ritiene che ci si debba concentrare. E sono lieta che già da subito mi sono giunte indicazioni e richieste: il contributo dei soci è fondamentale per supportare l’attività del consiglio e io sono sempre a disposizione. Per rafforzare lo spirito di gruppo e – perché no! – di competizione, stiamo pensando a un Award che testimonierà la vitalità del tessuto imprenditoriale promozionale, ricco di conoscenze avanzate, di creatività e di capacità di innovazione: fattori distintivi che sono alla base della competitività e del successo di tante realtà del mondo promozionale che stanno dando un decisivo impulso all’economia. Un premio celebrativo, certamente, ma anche e soprattutto, un’occasione d’incontro e di scambio, un riconoscimento alle aziende e alle persone che vedono nel gadget il proprio mondo e il proprio business. Nel 2025 si tornerà anche a far incontrare le agenzie con i buyer. Un progetto questo che mi vedrà impegnata con tutto il consiglio. Ma ho anche altre idee nel…..cappello del mago!
Il primo anello della filiera del mercato dell’oggettistica promozionale è quello dell’importazione, che da tempo riscontra criticità legate alla sicurezza del Canale di Suez. Quale sarà lo scenario prossimo venturo?
L’importazione è per tutti noi che operiamo nel mondo del promozionale la base del nostro business. Questo periodo storico esprime alcune criticità dovute non solo alla sicurezza del Canale ma anche all’incremento dei costi e dei tempi di percorrenza legati alla circumnavigazione del Capo di Buona Speranza. Non secondario è poi il paventato blocco dell’export dalla Cina. Anche per questo la nostra presenza da ora nelle sedi istituzionali ci permette di avere un canale preferenziale di comunicazione.
Cambia la geografia della produzione?
Difficile che possa cambiare in modo repentino, certamente ci sono paesi emergenti che potrebbero divenire “interessanti” ma non ritengo sia un processo così rapido.
Parliamo di tendenze, quali sono i prodotti che in questi ultimi 10 anni stanno perdendo di appeal e quali quelli in crescita?
Una domanda che ci porta ai confini con la “veggenza”, dote che non è proprio così legata al mio cognome… Tornando seri gli ultimi 10 anni hanno visto l’entrata dei prodotti “eco” a discapito dei prodotti “classici”. Diciamo che se in un primo momento la discriminante è stata il prezzo (non proprio eco…nomico) ora, grazie anche alla maggiore sensibilità “indotta” dall’importanza del rating Esg, i buyer più lungimiranti si stanno orientando a scegliere gadget sostenibili, responsabili e con un basso impatto ambientale.
Sempre nell’ambito delle tendenze, come si configurano le possibilità di personalizzazione. Ci sono tecnologie che stanno emergendo?
Anche nel nostro mondo cresce la sensibilità verso tecniche che abbiano un impatto sempre più basso. Perciò troviamo uno sviluppo di inchiostri ad acqua il che comporta anche un occhio attento a tutti quelli che sono i processi produttivi alla base della stampa e della personalizzazione, sia per piccole sia per alte tirature.