Negli ultimi anni la quantità di dati disponibili sulla nostra salute è cresciuta esponenzialmente. A favorire questo incremento la diffusione di tecnologia indossabile, biosensori e app per la salute, che accompagnano le nostre giornate e raccolgono dati biologici e biometrici. Secondo una recente ricerca, in 3 anni il numero di wearable device è passato da 325 a 722 milioni e, secondo le previsioni, supereranno il miliardo nel 2022. Comunemente, smartwatch e fitness band processano informazioni quali sonno, attività fisica o calorie bruciate, mentre altre applicazioni, orientate alla gestione di patologie croniche, prevedono l’uso di informazioni avanzate come il livello di glucosio, la pressione sanguigna, il corretto utilizzo dei farmaci, le cure ricevute e così via. Informazioni che nel contesto attuale possono, per esempio, aiutarci a controllare la diffusione della pandemia: alcuni fitness tracker servono infatti a riconoscere precocemente sintomi o disturbi, semplicemente notando un aumento dei battiti o l’elevata temperatura. Ma qual è l’impatto di queste tecnologie sui modelli di business e come questi dati diventano azionabili?
Nell’ambito della prevenzione, i dati generati da questi dispositivi sono funzionali a informare i consumatori con suggerimenti per uno stile di vita sano, attivo e attento alla salute. Questo aspetto è sempre più valorizzato dalle compagnie assicurative che promuovono l’utilizzo dei wearable device, in alcuni casi utilizzando direttamente i dati per personalizzare le polizze salute, applicando sconti e promozioni ai clienti più attivi e, dunque, a basso rischio. In Italia alcune assicurazioni abbinano la polizza salute a fitness band, connessi a piattaforme digitali su cui impostare i propri piani di allenamento personalizzati e ricevere sconti al raggiungimento degli obiettivi, come il programma RealmenteWellness di Reale Mutua. Un altro esempio è Vitality, il programma di Generali che in Italia offre un portale con consigli e telemedicina e che in altri paesi si spinge oltre, abbinando uno smart watch alle polizze, le cui rate sono azzerate se il cliente raggiunge gli obiettivi. Negli Stati Uniti nascono programmi nell’ambito del welfare aziendale che incentivano i dipendenti ad avere uno stile di vita attivo: i dispositivi sono collegati al piano assicurativo e all’app dedicata, che propone obiettivi e premi personalizzati quali gift card, coupon o accesso a iniziative wellness. Sebbene di wearable device e digital health se ne parli già da un po’, come tutte le tecnologie devono affrontare una serie di sfide per affermarsi. La prima è l’evoluzione tecnologica che, per fare il vero salto di qualità, deve migliorare le capacità di analisi predittiva. La seconda è l’integrazione tra sistemi, soggetti e fonti di dati eterogenee. Senza dimenticare privacy e necessità di trattare le informazioni con standard di sicurezza molto elevati, per guadagnare la fiducia dei consumatori nel condividere dati così sensibili.
Digital health e iot sempre più diffusi nell’ambito delle assicurazioni salute
Stefano Tonella09/10/2020