Aumentano e si diversificano i portali di recensioni, spazi dove gli utenti possono parlare in modo trasparente dei prodotti di uso quotidiano e influenzare, così, il comportamento d’acquisto di altri utenti. Le recensioni sono un fenomeno e un aiuto all’acquisto consapevole di portata globale. Infatti, secondo uno studio di BrightLocal, l’88% delle persone si fida delle recensioni online, tanto quanto delle raccomandazioni personali, e un’analisi condotta dall’Harvard Business Review ha rilevato come un aumento di una stella nel rating Yelp di un’azienda abbia portato a un aumento del 5-9% delle entrate.
Tra gli ultimi siti lanciati (a gennaio) in Italia c’è Approvalo.it, che si definisce “sito di recensioni scritte dalle persone, per le persone”. Approvalo.it è una piattaforma collaborativa, dove gli utenti esprimono i propri punti di vista e le aziende possono trovare suggerimenti utili per migliorare la propria offerta. Attualmente sono cinque le categorie recensite: cibi e bevande, cura della persona, casa, infanzia e animali.
La piattaforma vuole essere anche un’esperienza efficace per i merchant: le aziende hanno l’opportunità di raggiungere la community di recensori per effettuare test e sondaggi sui prodotti in fase di lancio. Oppure possono promuovere azioni di acquisto consapevoli e informate, implementando attività profilate e iniziative dedicate alle community.
L’idea di approvalo.it nasce dal team Prodigital, startup di Meda (Mb) in collaborazione con la redazione di alimentando.info, sito b2b specializzato nel settore food.
“In approvalo.it – ha spiegato il ceo Giacomo Frigerio – le opinioni di un recensore aiutano le scelte di chi si informa e possono rivelarsi molto utili anche per le aziende, che sono incoraggiate ‘dal basso’ a migliorare i propri prodotti. Abbiamo definito una serie di linee guida da rispettare, come per esempio l’impegno di ogni recensore a non diffondere informazioni o contenuti che siano falsi, ingannevoli o fuorvianti. Inoltre ogni utente che recensisce un prodotto deve fornirci tutti i propri dati di riferimento, perché l’esperienza sia nel complesso trasparente, libera e tutelata”.