Crescono le transazioni con carta ma diminuiscono le carte di credito attive

Redazione27/09/2023

La ventunesima edizione dell’”Osservatorio carte di credito e digital payments” curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif, conferma l’evoluzione che il mercato aveva già intrapreso da tempo verso l’uso di strumenti alternativi al contante, con particolare interesse verso quelli innovativi.

Nel 2022 il valore complessivo del transato tramite carte di credito aumenta (+20%), tuttavia si conferma il trend decrescente del numero di carte attive iniziato tra il 2019 e il 2020. Il 2022 è stato l’anno della ripresa definitiva dalla pandemia e grazie alla ripartenza delle attività e dei servizi di intrattenimento, il numero di pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante a livello nazionale è cresciuto del +16%, incremento che sale a +21% se si considerano i pagamenti con le sole carte (debito, credito e prepagate).

Nel 2022 il numero di carte di credito attive in Italia è risultato pari a 13,4 milioni con un valore delle transazioni effettuate che supera i 101 miliardi di euro a fronte di un tasso di crescita del +20%. Anche il numero delle transazioni cresce a doppia cifra, seppur con un tasso inferiore rispetto al 2021. Considerando le transazioni effettuate con carta di credito, l’Osservatorio rileva una crescita rispetto all’anno precedente, con la media transata che si attesta intorno ai 66 euro.

Nel 2022 si conferma la crescita esponenziale delle carte di debito già rilevata l’anno precedente. Rispetto al 2021 è ragguardevole anche il numero di operazioni effettuate, con un aumento del +25,1%. Un trend positivo che trova conferma anche dall’analisi degli importi complessivi delle transazioni che, nel 2022, sfiorano i 225 miliardi di euro. Queste rilevazioni sono la testimonianza del fatto che l’utilizzo delle carte è entrato nelle abitudini quotidiane degli italiani.

Le carte prepagate in circolazione in Italia crescono in modo contenuto nel 2022; ad aumentare, invece, il loro utilizzo. A trainare questo aumento è lo sviluppo dell’ecommerce, che porta il numero delle operazioni a crescere del +18,7%.

In un contesto di razionalizzazione del numero di carte di credito attive a sistema, quelle opzione/rateali raggiungono una quota di circa il 60%, anche se sono prevalentemente utilizzate in modalità a saldo (84% dei flussi, contro il 16% che fa riferimento a utilizzi rateizzati). Nel 2022 i flussi complessivi movimentati dalle carte di credito opzione/rateali, a prescindere quindi dal tipo di rimborso, segnano un incremento del +16,1%. Nel secondo trimestre 2023, tuttavia, si registra un rallentamento della crescita (+7,1%), che riflette anche l’indebolimento della componente servizi della spesa delle famiglie.

I volumi rateizzati, dopo la ripresa del 2022, nei primi 6 mesi del 2023 tornano in territorio negativo (-2,5%), in un quadro di debolezza anche del credito al consumo nel suo complesso (+0,2%). Continua ad evidenziare una crescita a doppia cifra solo la componente degli instalment (+15%) ovvero i finanziamenti di spese più consistenti attraverso un piano di rimborso predefinito “appoggiato” sulla carta.

Con l’ulteriore espansione dell’ecommerce aumenta l’incidenza delle operazioni online che nei primi 6 mesi del 2023 arrivano a rappresentare il 27% delle transazioni complessivamente effettuate via carte opzione/rateali, 8 punti percentuali in più rispetto all’anno pre-Covid.

L’analisi della rischiosità del comparto delle carte di credito mostra una sostanziale stabilità del tasso di sofferenza delle carte a saldo, ma si osserva una riduzione per quelle rateali. La situazione congiunturale non favorevole acuisce, infatti, le difficoltà incontrate da imprese e famiglie e genera tensioni sui principali indicatori di rischio che permangono su posizioni contenute principalmente grazie all’attivazione di misure di sostegno al reddito.

Il focus sulla domanda presentato nell’Osservatorio mostra un trend decrescente relativamente alla diffusione delle carte a fronte di un incremento della frequenza dei pagamenti digitali rispetto al 2022, che ha riguardato sia la carta di credito sia quella di debito. Cresce anche la spesa media mensile dichiarata per le carte di credito.

In costante aumento gli heavy user della funzionalità contactless della carta di credito, con il 33% dei titolari che la utilizza più di 6 volte al mese (era pari al 25% del 2022). In salita anche la frequenza di utilizzo media, pari a 4,5 volte al mese contro le 4,2 dell’anno precedente.

L’analisi del consumatore mette in luce che il timore per l’inflazione, prima preoccupazione nel mondo da 17 mesi consecutivi, si sta stemperando anche in Italia. I mesi trascorsi hanno evidenziato, però, un nuovo atteggiamento di parsimonia degli italiani, opposto a quell’austerità che si è sempre registrata nei periodi di crisi precedenti. Le famiglie stanno adattandosi, apportando dei correttivi, cercando maggiormente un ribilanciamento tra quantità e qualità. Le persone desiderano anche ritagliarsi spazi di gratificazione ed emerge apertura all’innovazione.

Una direzione chiave per contrastare l’inflazione è costituita dal proporre al mercato soluzioni innovative che vadano a ribilanciare il value for money percepito, accrescendo il valore dell’esperienza e dei prodotti e servizi utilizzati, restituendo semplificazione, gratificazione, sostenibilità e time saving. Tra queste, i pagamenti via smartphone/app, che costituiscono una delle soluzioni più innovative, registrano un’ulteriore crescita in termini di notorietà e utilizzo presso i consumatori.

L’osservatorio rivelai infine che sebbene il metodo di pagamento online più diffuso sia ancora la carta, il “Buy now pay later” registra un tasso di crescita annuo a doppia cifra e, secondo le recenti ricerche, dovrebbe raggiungere oltre 3 miliardi di euro entro il 2026.

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