Coop ha presentato il suo annuale rapporto su “economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi” dandogli un titolo, “Looking Forward”, che rappresenta l’ambivalenza fra il voler guardare avanti e il rimanere in attesa degli eventi. L’indagine tocca quattro macro ambiti: lo scenario internazionale, l’innovazione tecnologica, il cambiamento climatico e lo scenario italiano. Le 703 interviste sono state svolte su un panel qualificato: ben il 74% dei rispondenti è un imprenditore, libero professionista o dirigente, di aziende che operano in svariarti settori. Se sullo scenario internazionale della previsione economica viene manifestata incertezza fra crescita e decrescita, si nota un compatto 96% dei rispondenti convinto di una decisa balzo dell’intelligenza artificiale. Proprio sul fenomeno Ai, il 69% ritiene che i benefici superano i rischi “ma solo con normative severe e controlli rigorosi” (va notato che l’indagine è stata svolta a cavallo del periodo in cui era in discussione e poi è stato approvato l’Ai Act dell’Unione Europea).
Un approfondimento sull’item intelligenza artificiale mette in evidenza gli obiettivi che gli intervistati ritengono potranno essere raggiunti in 10 anni (dove cure più efficaci e sviluppo di vaccini universali sono fra gli obiettivi più probabili). Tuttavia quando si passa alla concreta realtà il 59% afferma che la propria azienda ha adottato o intende dotarsi di strumenti e tecnologie correlate all’Ai, mentre un 41% si dice certo non ne farà uso o non sa ancora. Per il 58% dei rispondenti che hanno già adottato l’intelligenza artificiale l’utilizzo si concentra soprattutto nell’ambito della raccolta e analisi dei dati e per un 56% è nell’ambito marketing e comunicazione.
In effetti, circa l’intelligenza artificiale, sarebbe stato vantaggioso ai fini di una migliore analisi fare un distinguo fra intelligenza artificiale generale, già nota da tempo, e quella nuova di tipo generativo.
Per quanto concerne lo scenario italiano, risulta interessante che il 55% dei rispondenti ritenga prioritario che il Governo nei prossimi mesi debba impegnarsi a promuovere l’istruzione scolastica e la formazione professionale, evidentemente ritenendo questo un obiettivo che potrà avere ripercussioni nel lungo periodo, anche se alla domanda circa la situazione dell’Italia a 3/5 anni prevale un generale pessimismo con povertà ed esclusione sociale che peggiorano così come la condizione economica delle famiglie.