Primo segno negativo, dopo tre mesi di crescita, per le intenzioni d’acquisto degli italiani, che nell’Osservatorio Findomestic di ottobre registrano un -1,1%. Mobili, ristrutturazioni e motoveicoli i principali responsabili della flessione.
Tra le categorie merceologiche indagate dal report Findomestic, continuano a crescere (da 4 mesi a questa parte) gli elettrodomestici, spinti dalla ricerca di efficienza energetica (+5,7% i grandi, +8,4% i piccoli). La stessa motivazione sostiene anche le intenzioni di acquisto di impianti fotovoltaici (+27,8%), isolamento termico (+12,9%), infissi (+2,6%) e pompe di calore (+1,4%). L’avvicinarsi dell’inverno da una parte fa aumentare le caldaie (+19,1%) ma diminuire le intenzioni di avviare interventi di ristrutturazione (-15,9%), che invece avevano spiccato nel mese precedente. Anche mobili e motoveicoli ribaltano i risultati ottenuti nella precedente edizione dell’osservatorio (rispettivamente -8,2% e -18,8%).
Nel complesso, tra i mercati monitorati, la maggior parte è a segno positivo: in aumento per esempio le intenzioni d’acquisto di tv (+15,7%) e pc (+2,8%), a differenza di tablet (-0,3%), fotocamere (-0,7%) e prodotti di telefonia (-0,1%). Il mercato dell’auto vede una differenza abbastanza netta tra nuovo (+1,3%) e usato (+11%). Lieve aumento per le e-bike (+2,8%); sono molti anche gli italiani che pensano ai prossimi viaggi (in crescita del 12,9%). Buoni risultati anche dal fai da te, con un +10,9%.
Tra i fattori che influiscono sulla propensione all’acquisto ci sono l’inflazione (ancora la prima preoccupazione per il 55% degli intervistati) e l’impatto dei conflitti internazionali, che ha ormai superato quello per il calo del potere d’acquisto e i cambiamenti climatici.
“Quasi 6 italiani su 10 – osserva Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – continuano a dichiararsi poco fiduciosi in un miglioramento della situazione attuale. Uno scetticismo verso il futuro sul quale continua a pesare una percezione negativa della situazione economica familiare: nonostante un miglioramento rispetto a settembre, il 40% delle famiglie descrive la propria situazione come molto (7%) o abbastanza (33%) problematica”.
Rispetto alla prima parte dell’anno, infatti, è lievemente calata la percentuale di famiglie che non riesce a risparmiare. “Una situazione – aggiunge Bardazzi – che non è cambiata da inizio anno a oggi, ma che è migliorata rispetto allo scorso giugno, quando il 57% delle famiglie non era in grado di risparmiare nemmeno un euro. Un segnale positivo che va ad aggiungersi al miglioramento della percezione dei prezzi: in un mese diminuiscono dal 25% al 21% quanti avvertono ancora prezzi in forte crescita”.