La sostenibilità gioca un ruolo sempre più importante nella spesa alimentare degli italiani e rientra, insieme al salutismo e al risparmio, nei principali driver che secondo le insegne avranno maggior forza nel 2025. Il fenomeno è messo in luce dai dati emersi dall’ultima edizione dell’Osservatorio packaging del largo consumo, con cui Nomisma ha indagato il valore dell’imballaggio sia tra i consumatori, sia tra i principali retailer presenti in Italia.
Stili alimentari green e acquisti food attenti all’impatto ambientale (alla riduzione degli sprechi, più indirizzati a prodotti locali, con imballaggi sostenibili o sfusi) sono tra le priorità degli italiani, a cui i retailer stanno rispondendo con prodotti mdd in linea con queste richieste.
L’Osservatorio si è quindi inizialmente chiesto cosa renda, per i clienti, un prodotto salutare e sostenibile. Gli intervistati hanno definito salutare un prodotto poco processato (46%), senza additivi, coloranti (34%), senza zuccheri aggiunti (34%), con pochi o senza grassi (32%). Per essere riconosciuto come sostenibile un prodotto alimentare deve avere invece un packaging sostenibile (46%), essere locale o a km0 (43%) e realizzato con ridotte emissioni di Co2 (42%).
L’imballaggio è l’aspetto dunque che più di tutti incide sulla percezione della sostenibilità. Per i responsabili di acquisto food si può definire sostenibile un imballaggio quando completamente riciclabile (51%), senza overpackaging (43%), con materie prime derivanti da fonti rinnovabili (40%) o realizzato con ridotte emissioni di CO2 (35%).
Per più di 1 italiano su 5 rappresenta uno dei principali driver di scelta la presenza di una confezione da fonti rinnovabili (23%), completamente riciclabile (23%) o senza overpackaging (21%). Decisive anche le caratteristiche attinenti a risparmio e giusto prezzo (prodotti con buon rapporto qualità prezzo 40% o in sconto/promozione 37%), presenza ridotta di alcuni ingredienti (senza zuccheri aggiunti 36% o pochi grassi 25%) o metodi di produzione e origine delle materie prime (made in Italy 32%, locale 30% o non eccessivamente processato 24%).
“Un packaging sostenibile – si legge nel comunicato con cui Nomisma ha diffuso i dati dell’Osservatorio – riveste un ruolo importante nel definire i nuovi modelli di acquisto food al punto che non di rado, a parità di altre caratteristiche, i consumatori preferiscono acquistare prodotti con green pack rispetto agli equivalenti con confezioni senza caratteristiche di sostenibilità”.
L’Osservatorio Nomisma rivela come la ricerca di confezioni a ridotto impatto ambientale diventi ancora più marcata nei prodotti healthy e sostenibili: il 73% dei consumatori ritiene importante o fondamentale avere un packaging a elevato profilo di sostenibilità quando acquista prodotti salutari. Percentuale che sale al 76% quando si tratta di cibo sostenibile.
Di contro, il tema del costo del packaging sostenibile non è irrilevante e l’Osservatorio evidenzia ancora una resistenza ad accettare un surplus di spesa per avere un pack sostenibile, seppure con eccezioni legate alle caratteristiche salutari o sostenibili dei prodotti acquistati.
I dati sono stati presentati all’interno di Marca by BolognaFiere, durante l’evento Il Packaging nelle scelte di retailer e consumatori curato da Nomisma, che ha coinvolto esponenti di industria del packaging, industria alimentare e distribuzione.