Oggi è evidente come la gamification sia un elemento fondamentale per innovare le meccaniche promozionali e ottenere maggiore ingaggio e coinvolgimento da parte della clientela. A supportare questa indicazione ci sono anche i dati sul mercato dei videogiochi e la passione, soprattutto delle nuove generazioni, per questo settore. I report relativi al mondo del game mostrano un mercato ancora molto dinamico e in costante evoluzione.
Uno sguardo al mercato globale
Nel solo 2024 il mercato mondiale dei videogiochi ha raggiunto il valore di 187,7 miliardi di dollari. Si stima che ci siano 3,42 miliardi di giocatori e il tempo di gioco totale è cresciuto nel 2024 del 6% rispetto all’anno precedente. I dati aggiornati del “Pc e console gaming Report 2025” (Newzoo 02/2025), prevedono che entro il 2027 il numero di giocatori raggiungerà i 3,76 miliardi, con una forbice di crescita che andrà dal +2% al +4% anno su anno. Inoltre, si prevede che il futuro incremento del mercato sarà prevalentemente dovuto alle console che, nel triennio 2024-2027, cresceranno del 7% rispetto al traffico sul pc (+2,6%).
Secondo il report, la vera sfida per gli sviluppatori sarà quella di mantenere i gamer affezionati e contemporaneamente puntare alle generazioni più giovani. Infatti, se l’80% degli utenti internet gioca ai videogiochi, questa percentuale sale al 94% per la generazione Alpha e all’86% per quella Z: per questi giovani gamer, l’interazione aumenta con la creazione e visione di contenuti legati ai videogiochi (user generated contents).
Una novità per i gamer italiani
Lo studio “Il settore dei contenuti digitali in Italia: spesa, consumo e trend innovativi nel 2024” dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, mostra che nel nostro paese il settore del gaming ha registrato una crescita del 5%, per un valore complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro, pari al 39% della spesa totale online.
Nonostante la possibilità di acquistare direttamente su web, quasi la metà dei nuovi videogame vengono comprati nei punti vendita fisici, che mantengono un ruolo centrale per la community dei gamer e che stanno evolvendo con proposte di esperienze in store più immersive, interattive e allineate ai nuovi trend del settore.
Ecco perché in questi mesi in Italia è in corso un processo di cambiamento e rebranding molto importante per gli appassionati: alla fine del 2024 la società di distribuzione Cidiverte, proprietaria del brand Gamelife, ha acquisito tutti i punti di vendita italiani di Gamestop, brand con oltre 4.000 negozi in tutto il mondo.
I primi di punti vendita hanno già completato la transizione, mostrando al pubblico la nuova identità visiva di Gamelife e, soprattutto, l’intento del brand: mettere il giocatore al centro dell’esperienza. Il processo continuerà nei prossimi mesi, coinvolgendo tutti gli store sul territorio nazionale e promettendo un’esperienza sempre più moderna, immersiva e in linea con i gusti e le esigenze della community, puntando a proporre una vera e propria evoluzione del concetto di negozio di videogiochi.
La sfida non è banale per l’azienda: tra gli obiettivi c’è quello di trasformare gli store in uno spazio vivo, dove i videogiocatori possano informarsi, partecipare a eventi, scoprire le ultime novità o semplicemente condividere la propria passione.
Secondo Gamelife, non si tratta solo di un cambio di immagine ma di un impegno concreto per rendere l’esperienza di gioco ancora più dinamica e coinvolgente: spazi più aperti, isole tematiche, aree dedicate alla community e un layout pensato per incuriosire, ispirare e accogliere.
Dopo anni di stallo, tra crisi del retail fisico e l’inevitabile ascesa del digitale, questa mossa rappresenta un rilancio deciso, che ambisce a rimettere il negozio al centro del mondo gaming.