Che disagio andare a far la spesa quando hai una lunga lista di cibi che creano intolleranze. Le più diffuse sono quelle ai latticini e ai cereali, oltre a tante altre meno diffuse come quelle alle uova e alla frutta secca. Dietro questi alimenti si nascondono le problematiche legate al lattosio, al glutine, al nichel, all’istamina che creano nell’organismo vere e proprie patologie cosiddette autoimmuni, come la celiachia. Sarà una moda o maggiore sensibilità ma ormai uno degli argomenti più chiacchierati fra amici è proprio quello dell’alimentazione. Ovviamente non mi addentrerò nelle tematiche scientifiche, ma mi limiterò a descrivervi come l’industria prima e la distribuzione poi vi abbiano visto una fonte di business, creando un vero e proprio reparto. Quello che per me è “like” è che finalmente nasca la cultura di un cibo adatto alle diverse esigenze, evitando quindi la discriminazione e l’isolamento del celiaco o di chiunque cerchi un’alimentazione adatta alle proprie necessità. E, come Likenolike, non potevo non presentarvi alcuni piccoli ma interessanti format, appena visitati a Londra, come Beyond bread – gluten free bakery, in cui il 90% dei prodotti sono freschi e prodotti come una vera e propria panetteria, oppure catene con focus sull’organic, con una forte attenzione però anche al tema del gluten o dairy free come Itsu, Planet Organic o Leon. Per me è solo l’inizio di una rivoluzione che sta investendo il consumatore… E ancora c’è molto da fare. Se avete ulteriori curiosità scrivetemi a likenolikemg@gmail.com
Le intolleranze alimentari creano un mercato
Monica Gagliardi09/03/2016