Emozione ed empatia riscaldano la fedeltà alla marca e all’insegna
Francesca Cannella
“Nel contesto di preoccupazione e incertezza dovute alla pandemia potranno avere un vantaggio competitivo solo le aziende che sapranno rinnovarsi per affermare, o riaffermare, la centralità del cliente. E nella delineazione di strategie di customer centricity è determinante la considerazione del ruolo prioritario delle emozioni: le esperienze emotive che oggi i brand fanno vivere ai consumatori, infatti, si imprimeranno nella memoria dei clienti e ne condizioneranno i futuri rapporti”.
È sulla centralità del cliente e sull’importanza dell’empatia nell’alimentare la relazione con la marca che si gioca il futuro della loyalty secondo Flora Bova, client manager customer experience, insight division di Kantar, che ha aperto la sesta edizione di “Touch – Drive to store”, il convegno sulle innovazioni e tecnologie a supporto della loyalty e dell’engagement che si è tenuto il 16 settembre al centro congressi Mi-Co di Milano, con l’intervento “Customer experience, the time for talking is over. It’s time to ‘re-act’”.
Secondo i dati della settima edizione del “Covid-19 Barometer” di Kantar, la survey che indaga come si sono modificate le percezioni e le abitudini d’acquisto dei consumatori in seguito alla pandemia, il 66% degli intervistati italiani ha dichiarato di essere preoccupato dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria e il 61% ha riscontrato un impatto negativo del Covid-19 nella vita di tutti i giorni (abitudini di vita, lavoro, preoccupazioni economiche e capacità di spesa, per citare i condizionamenti più rilevanti).
Dato l’elevato livello di allerta generale, le aziende e i brand devono ripensare e rinforzare la relazione con i propri clienti, riformulando la customer experience a partire da un ascolto empatico delle nuove priorità ed esigenze. Per farlo occorre prima di tutto tenere conto che, nonostante il maggiore peso assunto dall’ecommerce, solo il 20% degli intervistati (indagine di Kantar “Customer experience & grocery retail 2020”) si dichiara soddisfatto dell’esperienza d’acquisto online e che vari trigger – come per esempio un complicato processo di registrazione, la mancanza di uno slot disponibile per la consegna della spesa effettuata sul website – inficiano l’esperienza online fino a portare in molti casi all’abbandono del sito e dello shopping journey. La sfida per i retailer consiste quindi nell’identificare gli elementi di friction che rendono difficoltosa o sgradita l’esperienza online e nel reinventarla attraverso un cambio di paradigma.
L’altro punto essenziale è che le azioni oggi valgono più delle parole: per il 36% degli italiani intervistati dal Covid-19 Barometer, infatti, i brand dovrebbero dimostrarsi proattivi nel fornire un aiuto concreto per i problemi di ogni giorno, dimostrando attraverso gesti concreti la loro vicinanza. Ci sono riusciti egregiamente la catena di grocery sudafricana Shoprite, che durante il lockdown ha allestito dei punti di vendita mobili all’interno di tir per portare la spesa letteralmente sotto casa delle persone; o la casa cosmetica cinese Lin Qingxuan che ha incrementato del 200% le vendite, nonostante avesse dovuto chiudere il 40% dei propri negozi, attraverso un’iniziativa digitale che permetteva agli utenti online di diventare influencer di cosmetici (e quindi ambassador della marca); oppure, ancora, Canlis, un raffinato ristorante di Seattle, che ha riconvertito il proprio business attraverso la produzione e la consegna a domicilio di pasti per famiglie, burger e ciambelle.
“Stiamo attraversando un periodo difficile – ha sottolineato Flora Bova – e non ci è dato di sapere che cosa tornerà come prima, cosa cambierà per sempre e quando ciò potrà avvenire. Ma, come si vede da numerosi casi di successo di brand e retailer, anche nelle situazioni più critiche è possibile reinventare ciò che si propone ai clienti e l’esperienza che gli si fa vivere, stimolando l’idea che il marchio si sia posto empaticamente all’ascolto ed esprimendo una sensazione di vicinanza che sarà ripagata da un aumento della fiducia e delle vendite”.
I dati di Kantar del resto parlano chiaro: i brand customer centric che intraprendono iniziative improntate a un maggiore ascolto ed empatia sono apprezzati 10 volte di più rispetto agli altri brand, vengono raccomandati a conoscenti e famigliari due volte tanto e per essi i consumatori dichiarano di essere disposti in generale a spendere di più.
SCOPRI Covid-19 Barometer di Kantar
Covid-19 Barometer di Kantar è l’indagine (giunta alla settima edizione) che esplora come si sono modificate le percezioni, le aspettative e le abitudini d’acquisto dei consumatori in seguito alla pandemia. La survey, che viene condotta in oltre 60 mercati, supporta i professionisti del marketing nel comprendere le implicazioni a breve e lungo termine per il loro marchio e le leve di marketing utili a rimodellare la loro comunicazione.
Alcuni dati
Il 66% degli intervistati è preoccupato dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria e il 61% riscontra un impatto negativo del Covid-19 nella vita di tutti i giorni
Il 20% degli intervistati si dichiara soddisfatto dell’esperienza d’acquisto online
Per il 36% degli italiani i brand dovrebbero dimostrarsi proattivi nel fornire un aiuto concreto per i problemi di ogni giorno