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48 gennaio 2012

Cristina Ziliani*

I l loyalty marketing, dalla sua comparsa nei primi anni ’90 nel mondo dei supermercati a oggi, ha attraversato due fasi. All’inizio si trattava di una grande “promozione fedeltà” che distingueva “chi ha la carta” da “chi non ce l’ha” e riservava ai primi la raccolta punti e prodotti scontati. Con il tempo, l’attenzione si è spostata sul patrimonio informativo dischiuso dai dati raccolti sui clienti proprio grazie alle carte fedeltà; patrimonio che è stato progressivamente sfruttato per attività tattiche, come promozioni mirate proposte con media diretti a specifici segmenti di clienti (coupon alle casse, e-mailing, direct mail) e via via più strategiche, in primis l’adattamento dell’assortimento alle preferenze dei clienti migliori.

Possiamo chiamare la prima fase “loyalty di massa” e la seconda “loyalty micro”: si tratta di passaggi di un percorso evolutivo della fidelizzazione della clientela, e il prossimo sarà quello della “loyalty servizio”. È una buona notizia per la gdo e per il retailing più in generale, perché segna il riappropriarsi delle attività di fidelizzazione da parte delle imprese, dopo un momento in cui si è pensato che fossero meglio gli specialisti, quando si tratta di gestire il loyalty marketing. Sia chiaro: non stiamo dicendo che gli specialisti – gestori di programmi loyalty, coalition, gestori di database e di campagne di marketing diretto con old e new media – non servono, anzi. In uno scenario in cui i consumatori sposano entusiasticamente l’uso dello smartphone e dei social media, integrandoli nella propria vita quotidiana, quindi anche negli acquisti, nasceranno sempre nuovi specialisti, i cui servizi sono necessari. Vogliamo dire però che le imprese devono resistere alla tentazione “malsana” di demandare a terzi la propria strategia di fidelizzazione, sulla quale devono saldamente

Dopo il “loyalty Di massa” e il “loyalty micro”, ci sarà una nuova fase Della fiDelizzazione, nella quale si analizzerà il cliente nei suoi nuovi comportamenti per sviluppare nuovi moDi Di Dare servizio

é il Òloyalty servizioÓ la sfida futura

mantenere il controllo e la capacità decisionale: se infatti gli strumenti per fidelizzare diventano comuni a tutti i programmi (chi non può farsi un’app per smartphone?), la strada per fidelizzare passa inevitabilmente per l’eccellenza nel servizio, che è competenza dell’impresa.

Il cliente va analizzato nei suoi nuovi comportamenti, scoprendo come essi s’integrano con quelli consolidati (controlla dal cellulare se è arrivato un prodotto in punto di vendita prima di passare a prenderlo?) per sviluppare nuovi modi di dare servizio. Qualche esempio servirà a illustrare il punto. Li abbiamo raccolti con l’attività di monitoraggio che l’Osservatorio Fedeltà svolge a livello internazionale.

Supermarket on the go. Sui muri della metropolitana di Seul, in Corea del Sud, schiere di affaccendati pendolari in attesa del treno possono

Il virtual store Homeplus nella metropolitana di Seul consente di ordinare via smartphone i prodotti desideratati che saranno poi consegnati direttamente a casa.

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