modificare, fino a cambiare
completamente, l’opinione dell’in-
dividuo su prodotti e servizi già
noti) che hanno blog e forum è
generalmente la più alta tra i
media oggetto di rilevazione.
Nel dettaglio, 8 milioni di consu-
matori italiani hanno dichiarato
di modificare le proprie decisioni
di acquisto in base alle informa-
zioni recuperate attraverso i social
media, 15 milioni si fidano
pienamente dei giudizi su prodot-
ti e servizi riportati da blog e
forum. Circa 12 milioni di italiani
si fidano delle informazioni
riportate sui social network e
circa 10 milioni hanno dichiarato
di cercare ulteriori informazioni
on line sui prodotti che vedono
pubblicizzati attraverso i media
tradizionali (stampa, radio e tv).
Il ricorso ai diversi media da
parte del consumatore appare
fortemente legato alla categoria
merceologica oggetto del processo
d’acquisto. In particolare, l’ali-
mentazione per l’infanzia registra
un ricorso sistematico a tutti i
media, nuovi e tradizionali,
evidenziando un grande sforzo,
da parte dei consumatori interes-
sati, nella ricerca di quante più
informazioni possibili. I consu-
matori di alimenti salutistici
dichiarano un forte livello di
fiducia nelle informazioni riporta-
te da forum e blog (oltre il 30%
del campione dichiara un livello
di fiducia alto o totale), e superio-
re a quello dei media generalisti e
dei siti delle aziende produttrici.
Per i servizi bancari il consumato-
re tende ad affidarsi ai siti azien-
dali per raccogliere informazioni
Le aziende utilizzano i social
ma ancora senza una strategia
Più del 90% delle
imprese britanniche
utilizza i social media come
strumenti di marketing, ma poche hanno un piano e pochissime
monitorano i risultati. Lo rivela un’indagine di Webtrends
O
ltre il 90% delle
aziende utilizza i
social media per fini
di marketing, ma solo il 14%
impiega strumenti specifici
per monitorarne i risultati.
È questo il dato più signifi-
cativo che emerge da uno
studio realizzato da Web-
trends, società specializza-
ta nelle analisi di mercato
su web, social e mobile me-
dia, su un campione di 100
marketing manager, volto a
indagare il loro approccio al
social marketing.
Un intervistato su quattro di-
chiara di destinare all’ambi-
to social media dal 5 al 10%
del budget, proponendosi
inoltre di aprire posizioni de-
dicate all’interno del proprio
team di marketing, come già
ha fatto il 34% delle aziende
esaminate. Lo studio Web-
trends analizza poi lo scopo
delle campagne social: il
57% delle aziende afferma
di utilizzare i social network
come strumento per coin-
volgere i propri clienti, men-
tre il 52% ha come obiettivo
quello di elevare il profilo
dell’azienda. Sono però an-
cora pochi i brand che di-
chiarano di seguire un vero
e proprio piano social:
solo il 34% degli in-
tervistati. Webtrends
ha dunque chiesto
al proprio campione
quali sono le ragioni
per cui i social media
spesso rimangono
ai margini delle loro
strategie. Il 43% degli
intervistati lamenta una
mancanza di tempo e di
risorse, il 25% dichiara inve-
ce di dover dare priorità ad
altre attività di marketing e
solo il 22% attribuisce a un
budget limitato l’uso “poco
ragionato” dei social media.
E qual è il network migliore?
Determinare il best of è mol-
to difficile, in primis perché
dipende dallo scopo e dall’u-
tilizzo che ciascun brand fa
di una specifica piattaforma.
È però possibile stilare la li-
sta dei network più utilizzati:
trionfa Facebook (adopera-
to dal 71% degli intervistati),
seguito da Twitter (42%) e
da YouTube e LinkedIn
(rispettivamente, 35%
e 19%). Infine, lo stu-
dio di Webtrends
esamina gli “indica-
tori del successo”:
cosa determina la
buona riuscita di
un campagna di
social media? Più
della metà del cam-
pione analizzato (51%)
identifica il successo
con l’aumento del numero
di clienti, il 39% con quello
della visibilità dell’azienda.
Seguono poi nell’ordine:
incremento del numero di
follower (35%), delle vendi-
te (27%) e, da ultimo, della
quota di mercato (22%).
(G. M.)
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SCENARI
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luglio 2012