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News Libri

gennaio 2012 17

È l’ora dell’e-collaboration

Negli ultimi anni il web, rete della conoscenza, è molto cambiato e ci mette a disposizione un intero filone di nuovi strumenti per condividere informazioni e collaborare. Ma quanta di questa ricchezza è realmente arrivata nel nostro quotidiano modo di lavorare? Siamo sicuri di utilizzare la versione attuale della rete nel modo più efficace, sfruttandone tutte le potenzialità per lavorare meglio? Che cos’è l’e-collaboration? Che cos’è cambiato con il web 2.0? Perché investire in e-collaboration? Le risposte in un agile testo di Susanna Sancassani, Federica Brambilla, Paolo Marenghi, Stefano Menon, rivolto a tutti coloro che sono interessati a esplorare e a mettere in pratica le nuove potenzialità: appunto “E-collaboration” (Apogeo), in cui questo tema – attuale e fondamentale per il nostro sistema - è affrontato attraverso casi applicativi in settori differenti e con spunti operativi su come progettare, realizzare l’e-collaboration e renderla sostenibile nel tempo.

La sfida dell’Expo

Più che una scommessa, un cahier de doléance. Questo, a esser sinceri, ci sembra il documentato libro che Diego Masi e Maria Luisa Ciccone hanno dedicato all’evento che dovrebbe segnare il 2015 di noi italiani: “Expo. La scommessa. Come giocarsi il futuro dell’Italia con un evento di comunicazione” (Fausto Lupetti). Si, perché se i due autori conoscono le regole della comunicazione e del marketing, e le declinano con sicurezza, per fare di Expo2015 l’“Evento” la strada sembra lunga e tortuosa. Almeno a leggere fatti e atti, tra risposte e interviste agli addetti ai lavori dell’organizzazione: ci si spiega come mai la riuscita dell’evento sia una scommessa difficilissima da vincere (illuminanti le pagine da 130 a 179: radiografano le istituzioni incapaci di essere marketing driven). A pag. 128 la sintesi – in inglese – che lumeggia il senso di un’organizzazione abborracciata e raffazzonata tipicamente italiana: “Latins always find a way to get the final solution in the last minute. It’s on your blood. Don’t worry, in the middle of big controversies, ‘cases’ and confusion, on the opening day the Expo will be impeccable”.

Mobile marketing e geolocalizzazione

Oggi bastano un’antenna e un pc per aprire nuovi scenari di mercato. L’evoluzione dei dispositivi mobili – dagli smartphone ai tablet pc – ha aperto la strada al successo dei servizi web accessibili da qualunque posizione, alla possibilità di acquisire in tempo reale informazioni georeferenziate. Anche in Italia le aziende iniziano a utilizzare i location based services e le app come strumenti per creare attività di marketing geolocalizzate. Però bisogna sapere come fare. Un manuale di Alessandro Prunesti e Fabio Lalli - “Geolocalizzazione e mobile marketing” (Franco Angeli) - descrive gli “how to” per agire efficacemente e con successo. I capitoli della seconda parte, temi come la realtà aumentata, il proximity marketing, i social game aiutano a comprendere i mutamenti socioculturali in atto. Le altre sezioni sono un utile compendio della materia, la cui conoscenza è fondamentale per consulenti, imprenditori e uomini di marketing che vogliano sfruttare l’innovazione.

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