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er me molti anni si è
parlato d’invasione
straniera nella
distribuzione alimentare
italiana e addirittura di
colonizzazione in termini di
offerta di prodotti. Si può
dire invece che finora non
solo non è successo tutto
ciò, ma anzi si sono andati
sempre più affermando
i prodotti tipici nostrani.
E un ulteriore segnale
in tal senso arriva dal
lancio di due miniformat
distributivi che fanno leva
sulla specializzazione
e sulla tipicità.
Renzini, storico produttore
umbro nel settore della
salumeria e delle specialità
alimentari italiane di
qualità, ha dato vita lo
scorso agosto al primo
“corner d’alta norcineria”
all’interno delle aree di
sosta autostradali. Il corner,
che è situato nell’area di
servizio Chef Express di
Bisenzio Est, in Toscana,
fa rivivere l’atmosfera del
tipico negozio di norcineria,
con panini preparati al
momento, porchetta e take
away. L’offerta, studiata
per non andare in conflitto
con quella già proposta da
Chef Express, è divisa in
due aree: una dedicata alle
Specialità Norcine e una
dedicata alla porchetta.
Tutta l’ampia gamma
di prodotti tipici si può
provare sia nella versione
take away (il panino
farcito, i pani speciali
selezionati e abbinati ad
hoc) sia in quella con
servizio al tavolo, con
degustazione al tagliere,
abbinandovi dei calici di
vino. In entrambi i casi i
In tal modo gli appassionati delle
varie discipline possono darsi ap-
puntamento e riunirsi per gruppi
d’interesse come nei social net-
work.
Anche gli elementi funzionali
sono completamente integrati.
I camerini sono rivestiti con la
tela impermeabile dei materassi-
ni da mare prodotti da Pirelli ne-
gli Anni ’60; la scala mobile è un
elemento esaltato nelle sue com-
ponenti meccaniche e di gomma,
in un meccanismo da metropolis;
le scale di marmo sono concepi-
te come supporto per previsioni
metereologiche, con proiezioni di
pioggia, neve, sabbia e mare; al-
ternanza di situazioni climatiche
a ognuna delle quali corrisponde
uno specifico fondo Pirelli.
Al secondo livello, una parete a
specchio con fumetti stile ardi-
mento anni ’50 introduce nell’at-
mosfera del kid. Capi e calzature
sono esposti su cubi mobili di co-
struzioni giocattolo, mentre sull’a-
rea si eleva un gigantesco gatto
Meo Romeo, il pupazzo in gom-
mapiuma Pirelli ideato da Bruno
Munari nel 1949. In un magazzino
a vista un robot seleziona le calza-
ture da provare, depositandole su
un nastro trasportatore che arriva
direttamente al cliente.
Strutture mobili con cavi e carru-
cole ricordano le barche la vela,
ma anche l’hospitality mobile dei
Gran premi. Siamo nelle aree del
movimento: la griglia delle bici-
clette e il maxischermo con video
di Formula 1. Lo spettacolo delle
corse automobilistiche sponsoriz-
zate da Pirelli diventa fonte d’ispi-
razione per una linea con sottili
riferimenti al mondo dell’autodro-
mo.
Un’area è pavimentata in teak,
come il ponte di una barca, e sul-
la parete è incastonata la sezione
di un gommone. Sotto, l’abbiglia-
mento e gli accessori Pirelli PZe-
ro per la nautica. I camerini sono
ricavati da casse per l’imballaggio.
Ogni area è caratterizzata da suoni
e rumori industriali, curati dal dj
Stefano Fontana, in sintonia con il
prodotto esposto.
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SPAZI
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maggio 2012